La Russia vuole una base navale in Abkhazia

federico bosco
3 min readJan 4, 2024

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Sembra che la Russia non stesse bluffando quando ha fatto trapelare la volontà di costruire una base navale in Abkhazia, una delle due regioni separatiste della Georgia occupate nel 2008 dalle forze russe. Secondo immagini satellitari esaminate dalla Bbc, nel porto di Ochamchire sono in corso attività di dragaggio del fondale e la costruzione delle prime istallazioni. Se la base venisse realizzata, la Georgia diventerebbe un importante retrovia per la flotta russa nel Mar Nero, trovandosi coinvolta contro la sua volontà nell’invasione russa dell’Ucraina.

Secondo l’Institute for the Studies of the War (Isw), gli attacchi ucraini contro la flotta russa hanno costretto Mosca a cambiare i modelli operativi della marina militare, spostando verso la costa più orientale del Mar Nero alcune navi che avevano come base principale il porto di Sebastopoli nella Crimea occupata. Ciò ha ridotto (ma non eliminato) la capacità russa di interferire con il commercio marittimo ucraino attraverso il Golfo di Odessa. L’Isw ritiene che la Russia stia sviluppando un nuovo modello operativo che fa base sul porto russo di Novorossiysk e sul porto di Ochamchire.

L’annuncio della costruzione di una base militare russa nel territorio occupato è del 5 ottobre, quando il leader dell’Abkhazia, Aslan Bzhania, dopo un incontro con Vladimir Putin ha detto di aver firmato un accordo per costruire una base navale russa permanente nella regione separatista. “Tutto ciò mira ad aumentare la capacità di difesa sia della Russia che dell’Abkhazia, e questo tipo di interazione continuerà”, disse Bzhania secondo quanto riportato dalla Reuters. “Ci sono anche altre cose, di cui però non posso parlare”. Mosca si rifiutò di commentare quella dichiarazione.

Da allora la notizia è rimasta sullo sfondo, fino alla settimana scorsa, quando la Bcc ha pubblicato immagini satellitari che mostrano che la Russia sta effettivamente costruendo una base nel porto di Ochamchire, dragando il fondale e costruendo nuove installazioni che in base alle analisi degli esperti consentiranno l’attracco di navi fino a tredicimila tonnellate. Ciò non solo alimenta i timori georgiani di essere risucchiati nella guerra in Ucraina, ma solleva preoccupazioni per piani di Tbilisi di costruire una nuova grande infrastruttura sulla costa del Mar Nero, che verrebbe ostacolata dalla presenza così vicina di una base navale russa.

Il nuovo avamposto della flotta russa infatti non sarebbe lontano dal porto con acque profonde che la Georgia vorrebbe costruire ad Anaklia per aumentare la sua proiezione nel Mar Nero, permettendo al paese aspirante membro dell’Unione europea di far parte di un corridoio commerciale trans-caucasico che unisce oriente e occidente attraverso l’Asia centrale e il Caucaso meridionale, aggirando la Russia.

Il porto di Anaklia — la città georgiana più vicina all’Abkhazia — è considerato vitale per incrementare il commercio lungo il cosiddetto Middle Corridor, il percorso più veloce per trasportare merci dalla Cina ai porti europei sul Mar Nero.

La Banca Mondiale ha stimato che il corridoio potrebbe dimezzare i tempi di viaggio e triplicare i volumi commerciali entro il 2030. Mosca si oppone al potenziamento del porto di Ankalia, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che i sottomarini della marina statunitense potrebbero attraccare in quel porto. Lo sviluppo del progetto Anaklia per ora si è arenato, anche per una questione di competizione di potere interna al mondo economico georgiano, ma Tbilisi insiste sul rilancio, assicurando che i vincitori dell’appalto saranno annunciati a breve.

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